L’amministratore delegato del Bologna FC: “Senza aiuti del Governo sarà difficile concludere il progetto di restyling del Dall’Ara. Il problema è più di carattere economico che non burocratico.”

“Voglio essere molto chiaro e trasparente: senza aiuti del Governo sarà difficile concludere il progetto di restyling del Dall’Ara… e la cosa non riguarda solo noi. Il problema è più di carattere economico che non burocratico” ha recentemente dichiarato Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna Football Club 1909.

La situazione di stallo a Bologna è nota da diversi mesi. La novità è che Fenucci è il primo dirigente di una società di calcio detenuta da proprietà nordamericana ad uscire allo scoperto. No soldi pubblici? No stadio!

Senza altri soldi pubblici, quindi, addio al nuovo Dall’Ara. Ed è di pochi giorni fa la notizia che il Bologna FC ha commissionato ulteriori studi di fattibilità per la riqualificazione dello stadio in ottica di ridimensionamento del progetto e dei costi, con tutte le incognite del caso.

Grazie alla formula del PPP in project financing, i profitti dello stadio vanno al privato, gli oneri e gli imprevisti finiscono invece a carico dell’ente pubblico

Per il nuovo stadio l’amministrazione comunale di Parma, come quella di Bologna, ha scelto la formula del partenariato pubblico privato (PPP) in finanza di progetto con procedura di concessione di costruzione e gestione. Cioè tutt’altro che un’operazione finanziata solo dal privato come la giunta Guerra-PD e la stampa locale ci vogliono far credere.

Si vedano i nostri articoli: Stadio Tardini: tra il privato e il Comune, alla fine chi pagherà il conto?Stadio Tardini: nuova tegola sul progettoStadio Tardini: alla fine pagherà Pantalone?Stadio Tardini: perché è tutto fermo, Stadio Tardini: follow the money.

Si vogliono realizzare stadi privati, ma con oneri e rischi progettuali e gestionali in larga parte accollati alle casse pubbliche. In sostanza, grazie alla formula del PPP in project financing, i profitti vanno al privato, gli oneri e gli imprevisti finiscono invece a carico dell’ente pubblico.

E pare che nemmeno la “legge stadi”, arrivata alla sua terza versione (D.Lgs. 38/2021), sia ritenuta soddisfacente per risolvere i problemi economici strutturali del calcio italiano. Ecco allora che il senatore Mario Occhiuto, con la benedizione del ministro dello Sport Andrea Abodi, propone un disegno di legge che istituisce per gli stadi le agevolazioni previste per le ZES (Zone Economiche Speciali) con un credito d’imposta fino al 40% del costo di realizzazione dell’impianto. In altre parole, il soggetto privato che realizzerà lo stadio per il suo uso e profitto esclusivo potrà ricevere dallo Stato fino al 40% del costo di realizzazione.

Quando Krause contava sulla disponibilità dei fondi del PNRR per realizzare il nuovo stadio Tardini

Le dichiarazioni dell’amministratore delegato del Bologna FC ricordano le parole pronunciate da Kyle Krause il 16/3/2022, quando durante una conferenza stampa in Municipio, presenti (e silenti) il sindaco Federico Pizzarotti e il vicesindaco Marco Bosi, parlò di “opportunità unica di avere la disponibilità dei fondi del PNRR” per finanziare i lavori di ristrutturazione del nuovo stadio Tardini.

Intanto l’Unione Europea ha chiarito che il PNRR non può finanziare la ristrutturazione degli stadi di calcio. E così il problema di reperire le risorse finanziarie necessarie ritorna di attualità.

A Bologna l’amministratore delegato del Bologna FC, nonostante il patron del club, Joey Saputo, insieme con la famiglia sia accreditato da Forbes di un patrimonio di $ 4,1 miliardi, ha ammesso che senza ulteriori fondi pubblici il restyling dello stadio Dall’Ara non si farà.

E a Parma?