Con una semplice PEC il Parma Calcio 1913 ha ufficialmente comunicato al Comune la sua intenzione di presentare un nuovo progetto “a stralci”

Come avevamo anticipato il 22 marzo scorso nell’articolo Stadio Tardini: la nuova parola d’ordine è “progetto a stralci”,adesso è ufficiale: il Parma Calcio 1913 ha comunicato al Comune che è tutto da rifare e presenterà un nuovo progetto “a stralci”.

Sebbene in tutta la vicenda del Tardini la giunta comunale non abbia mai brillato per trasparenza, la stampa locale ha lasciato trapelare che il Parma Calcio 1913 ha deciso di passare da un progetto che prevede la demolizione e ricostruzione integrale dell’impianto in un’unica fase di cantiere a un progetto evidentemente ridimensionato e realizzato in più stralci, con alcune componenti dell’attuale impianto, come la tribuna Petitot, che non verranno demolite.

Se il Comune vuole rimanere nella legalità, dovrà ripetere l’iter valutativo

Quello che appare chiaro come il sole è che il nuovo progetto “a stralci” sarà completamente diverso sia da quello “definitivo” presentato in Comune il 13/9/2023, sia dal preliminare presentato il 21/5/2021. È quindi evidente che, trattandosi di un nuovo e diverso progetto, se l’amministrazione comunale intende rimanere nella legalità, dovrà necessariamente ripetere da capo l’iter valutativo.

L’iter definito dalla vigente “legge stadi” (D.Lgs. 38/2021) in combinato con il nuovo codice degli appalti (D.Lgs. 36/2023), per procedura a iniziativa privata, prevede in sintesi i seguenti passi:

  • presentazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) corredato di piano economico-finanziario
  • indizione conferenza dei servizi preliminare
  • dichiarazione di pubblico interesse
  • presentazione progetto di fattibilità tecnica ed economica corredato di bozza di convenzione e piano economico-finanziario asseverato
  • indizione conferenza dei servizi decisoria
  • dichiarazione di pubblica utilità
  • messa a gara e aggiudicazione (il promotore può esercitare il diritto di prelazione)
  • stipula del contratto
  • esecuzione dei lavori

La palla del Tardini (ri)passa al Comune

A oggi il progetto del nuovo Tardini è arenato nella Conferenza dei servizi decisoria avviata oltre 19 mesi fa. Con la decisione del Parma Calcio 1913 di presentarne uno nuovo, la palla passa nuovamente nelle mani del Comune.

Per evitare che tutto l’iter, iniziato il 21/5/2021 con il deposito in Comune del progetto preliminare, venga azzerato e ripetuto da capo, l’amministrazione comunale, sempre che non abbia commesso irregolarità che invalidano l’intero procedimento, dovrebbe chiudere la Conferenza dei servizi in corso con esito sfavorevole, riportando nel verbale conclusivo motivate osservazioni. In questo caso il Parma Calcio 1913, recepite le osservazioni del Comune, potrebbe ripresentare un progetto “modificato” e la procedura ripartire dalla Conferenza dei servizi decisoria (art. 4, comma 8, D.Lgs. 38/2021). Diversamente si dovrà ricominciare tutto dal principio.

Se invece il Parma Calcio 1913 ha comunicato di non voler proseguire o il ritiro del progetto in corso di esame, l’amministrazione comunale deve adottare un provvedimento di conclusione che annulla il procedimento. La situazione torna a prima dell’avvio della Conferenza dei servizi e non ci sono più obblighi né vincoli legati al progetto ritirato.

Attendiamo quindi che l’amministrazione comunale, che dovrebbe operare in totale indipendenza e imparzialità, libera da qualsiasi influenza esterna volta a comprometterne la capacità di agire in piena autonomia e nel rispetto della legge, decida cosa fare.

Poi ci sarà da aspettare che il Parma Calcio 1913 depositi il nuovo progetto.

Insomma, il rischio di avere sprecato 4 anni rincorrendo un progetto sbagliato, irrealizzabile, costoso, senza alcuna possibilità di ritorno economico e che ha impegnato risorse pubbliche, politici, tecnici e comitati no stadio per ritornare al punto di partenza, è molto alto.