La Sezione di Parma di Italia Nostra, ricordando che lo stadio Tardini è un bene pubblico da gestire nel comune interesse, ribadisce, anche alla luce del recente dibattito, la propria contrarietà al progetto presentato dal Parma calcio.

L’area interessata, già arbitrariamente sottratta negli anni ’90 alla destinazione a verde pubblico, non è idonea ad ospitare gli eventi programmati.

Da ultimo la stessa Provincia di Parma indica l’obiettivo, confliggente con quelli del Parma calcio, di decentrare le attività a maggiore afflusso di pubblico nell’area del Tardini.

Appare quindi strumentale proporre lo spostamento dei grandi eventi dalla Cittadella al Tardini in quanto la stessa ubicazione di entrambe le strutture le rende inadatte allo scopo.

Neppure può essere equivocata l’indicazione fornita dal Comune di Parma che, nella deliberazione dichiarativa dell’interesse pubblico del progetto, ritiene possibile introdurre nel Tardini non solo funzioni complementari non alimentari, ma anche non meglio precisati “usi direzionali connessi, così come funzioni rivolte alla ristorazione oltre che esercizi commerciali di vicinato”.

Le nuove destinazioni d’uso dello stadio rendono in sostanza trascurabile e comunque non risolutiva la teorica creazione di circa 150 posti auto, anche considerando che i parcheggi scambiatori non sono collocati “in prossimità o in confine dell’impianto” così come prescritto per motivi di sicurezza dalla normativa nazionale.

Il verbale conclusivo della Conferenza dei servizi preliminare sottolinea infine con ricchezza di argomentazioni la non sostenibilità economica e finanziaria del progetto del Parma calcio.

L’ipotetico e preannunciato ricorso al PNRR offre un ulteriore elemento per accantonare un progetto troppo frettolosamente ritenuto di interesse pubblico.

Infatti non avrebbe alcun senso realizzare su suolo pubblico e con denaro pubblico un progetto privato destinato ad essere economicamente sfruttato da privati per 90 anni.

Italia Nostra, sezione di Parma, 18/03/2022