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CHI HA GENERATO LO SQUILIBRIO NEI CONTI DEL PARMA CALCIO 1913

Nei 5 campionati che vanno dal 2015-2016 al 2019-2020 il Parma Calcio 1913 ha registrato in totale € 71,5 milioni di perdite. La situazione di forte squilibrio dei conti si era creata prima dell’arrivo di Krause.

Il 31/3/2020 la società aveva € 103,1 milioni di debiti (un incremento di € 60,8 milioni dal bilancio chiuso il 30/6/2019) e un patrimonio netto negativo di € -6,0 milioni che porta l’esposizione debitoria a € 109,1 milioni.

Solo 3 mesi e mezzo dopo l’ingresso di Krause nella compagine sociale del Parma Calcio 1913, a mercato calciatori chiuso e senza alcuna operazione straordinaria, la società chiude il bilancio al 31/12/2020 con € 175 milioni di debiti e un patrimonio netto negativo di € -15,5 milioni, ovvero un’esposizione debitoria di € 190,5 milioni.

La principale causa di squilibrio dei conti proviene dagli acquisti di calciatori con contratti spesso poco vantaggiosi e con la formula del “prestito con riscatto obbligatorio” che permette di differire fino a 2 anni il debito per l’acquisto del cartellino.

Di tutti gli acquisti di calciatori, € 108,2 milioni sono ascrivibili alle gestioni di Nuovo Inizio (la compagine dei sette soci parmensi che nel 2015 ha rifondato il club dopo il fallimento del Parma F.C.), poi del “miliardario” cinese Jiang Lizhang (irreperibile dal 2020, ricercato dal fisco spagnolo e con una procedura di fallimento in corso nei confronti della sua “società madre” Link International Sports Ltd.), poi ancora di Nuovo Inizio, che hanno fatto crescere a dismisura i costi di ammortamento e i salari e stipendi incrementando lo sbilancio del conto economico e i debiti.


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Siamo un gruppo di cittadini con competenze interdisciplinari in campo economico, finanziario, amministrativo, gestionale, giuridico, tecnico, digitale, umanistico.

Il nostro gruppo è indipendente da organizzazioni politiche. Nessuno di noi è iscritto a partiti politici o condivide interessi con la politica o suoi esponenti.

Ci occupiamo del tema dello stadio Ennio Tardini di Parma, che desta forte preoccupazione in molti parmigiani, sia per l’ubicazione particolarmente critica dell’attuale impianto sportivo, immerso nel pieno centro abitato della città, sia per le ricadute negative che la sua collocazione in un quartiere residenziale a ridosso del centro storico produce sulla qualità della vita di chi vi abita o lavora, sia per le modalità con cui l’amministrazione comunale si è posta nei confronti di questa importante e delicata tematica che riguarda, vogliamo ricordarlo, un bene pubblico del valore di € 55,6 milioni a bilancio del Comune.

Siamo fermamente convinti che ogni intervento sul Tardini deve essere rigorosamente subordinato al rispetto delle norme in materia urbanistica, della sicurezza e qualità della vita dei cittadini e assicurandosi che i costi e gli oneri di realizzazione e gestione dell’opera non ricadano in modo imprevisto sulle finanze del Comune.


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