Da autorevoli fonti di stampa si viene a sapere che il Parma Calcio 1913 è stato deferito (rinviato a giudizio) dalla Procura Federale con l’accusa di avere effettuato operazioni di mercato calciatori ritenute fittizie, che sarebbero servite per far rientrare i conti del club nei requisiti per ottenere la licenza per l’iscrizione al campionato 2020-2021.

Oltre alle criticità emerse dai documenti della Conferenza di Servizi che ha valutato la proposta di rifacimento dello stadio Tardini, oltre alla preoccupante situazione economica del club (dal 2015 al 2021 il Parma Calcio ha registrato perdite per complessivi € 181,1 milioni) ecco emergere un ulteriore problema che getta nuove ombre sul progetto del nuovo stadio e sulla società proponente.

Il club rischia pene pesanti: a seconda della gravità dei fatti, la condanna può essere l’ammenda, la penalizzazione di uno o più punti in classifica, la retrocessione all’ultimo posto in classifica, l’esclusione dal campionato.

I fatti contestati sembrano riguardare soprattutto il periodo di gestione corrispondente all’esercizio contabile 1/7/2019-30/6/2020. Il termine ultimo per fornire la documentazione a Covisoc e Federazione per ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato 2020-2021 era infatti il 22/6/2020.

Tra le operazioni di player trading sotto osservazione della Procura Federale, che riguardano l’esercizio contabile corrispondente al campionato 2019-2020, la stampa sportiva ha riportato i seguenti trasferimenti di giocatori.

Trasferimenti tra Parma e Juventus

  • Eric Lanini (stima valore di mercato € 300 mila) ceduto il 30/1/2020 dalla Juventus al Parma per € 2,9 milioni e dato in prestito il 31/1/2020 (il giorno dopo) dal Parma al Como.
  • Alessandro Minelli (stima valore di mercato € 300 mila) ceduto il 31/1/2020 dal Parma alla Juventus per € 2,9 milioni.

Trasferimenti tra Parma e Pescara

  • Matteo Brunori (stima valore di mercato € 250 mila) ceduto il 23/1/2020 dal Parma al Pescara per € 1,02 milioni e venduto il 24/01/2020 (il giorno dopo) dal Pescara alla Juventus per € 2,85 milioni.
  • Marco D’Aloia (stima valore di mercato € 50 mila) ceduto il 30/1/2020 dal Parma al Pescara per € 2,8 milioni e dato in prestito il 31/1/2020 (il giorno dopo) dal Pescara allo stesso Parma.
  • Simone Madonna (stima valore di mercato € 50 mila) ceduto il 31/1/2020 dal Parma al Pescara per € 1,0 milioni (attualmente fuori rosa, ex serie C).
  • Fabian Pavone (stima valore di mercato € 75 mila) ceduto il 1/7/2019 dal Pescara al Parma per € 1,8 milioni e dato in prestito il 1/8/2019 (1 mese dopo, fuori campionato) dal Parma allo stesso Pescara.
  • Alessandro Martella (stima valore di mercato € 50 mila) ceduto il 1/7/2019 dal Pescara al Parma per € 0,5 milioni e dato in prestito il 1/8/2019 (1 mese dopo, fuori campionato) dal Parma allo stesso Pescara.
  • Josè Machin Dicombo (stima valore di mercato € 1,6 milioni) ceduto il 1/7/2019 dal Pescara al Parma per € 2,02 milioni.
  • Paolo Napoletano (stima valore di mercato € 75 mila) ceduto il 1/7/2019 dal Pescara al Parma per € 1 milione. – Cristian Galano (stima valore di mercato € 400 mila) ceduto il 1/7/2019 dal Pescara al Parma per € 2 milioni.
  • Stefano Palmucci (stima valore di mercato € 75 mila) ceduto il 31/1/2020 dal Pescara al Parma per € 3,1 milioni e dato in prestito l’1/10/2020 dal Parma alla Triestina (da allora non ha giocato nel Parma).
  • Davide Cipolletti (stima valore di mercato € 50 mila) ceduto il 31/1/2020 dal Pescara al Parma per € 1,2 milioni, attualmente in prestito al Tsarsko Selo Sofia, squadra ultima in classifica del campionato di primo livello della lega bulgara (EFBET Liga). Oltre a Davide Cipolletti il Tsarsko Selo Sofia sembra raccogliere in prestito una vera e propria colonia di giovani giocatori del Parma, tra cui Matteo Lucarelli, Alessandro Martella e Stefano Palmucci.

Su quel periodo rimangono inoltre diversi interrogativi senza risposta.

Dell’esercizio contabile relativo al periodo dal 1/7/2019 al 30/6/2020 manca il bilancio. Di quel periodo non è quindi possibile conoscere i dati contabili e finanziari della società. Fonti di stampa (Gazzetta dello Sport) riportano che nel corso dell’esercizio in questione il Parma Calcio 1913 abbia registrato ricavi per € 45,2 milioni, costi per € 76 milioni, con conseguenti perdite per € 30,8 milioni, che sommate ai € 40,6 milioni di perdite registrate nei bilanci dei quattro esercizi precedenti (corrispondenti ai campionati dal 2015-2016 al 2018-2019) portano le perdite complessive a € 71,5 milioni. Un quadro economico non certo rassicurante.

Altra questione: come mai l’attuale società Parma Calcio 1913 S.r.l. (codice fiscale 02947820342) non è la Parma Calcio 1913 S.r.l. (codice fiscale 02767420348) costituita nel 2015 dai soci di Nuovo Inizio S.r.l.? Perché è stato compiuto un conferimento (trasferimento) d’azienda, operazione del tutto inconsueta nel mondo del calcio, tra la società Parma Calcio 1913 S.r.l. costituita nel 2015 e una nuova società di nome uguale?

I vertici dell’amministrazione comunale hanno preferito non chiedere chiarimenti in merito a questi interrogativi malgrado la proposta di rifacimento dello stadio Tardini, formulata dalla società Parma Calcio 1913, preveda la concessione per 90 anni a titolo gratuito di un bene pubblico di grande valore (a bilancio del Comune è valutato € 55,6 milioni) e dai documenti della Conferenza di Servizi siano emersi rilievi fortemente negativi sulla sostenibilità economico-finanziaria del progetto.

Se dopo l’avvio della costruzione del nuovo impianto di calcio il progetto dovesse abortire per abbandono o fallimento della società concessionaria, ciò comporterebbe gravi ricadute sulla città e un ingente danno erariale che finirebbe sulle spalle dei cittadini.

L’amministrazione comunale non solo ha ignorato i pesanti rilevi di ordine normativo ed economico-finanziario sollevati prima in sede di esame del progetto da parte della Conferenza di Servizi, ma ha proceduto con ostinata frettolosità nel portare avanti a oltranza l’iter di esame della proposta progettuale del Parma Calcio, arrivando a omettere documenti essenziali per una sua imparziale valutazione, facendo adottare una delibera di pubblico interesse di assai dubbia correttezza e legittimità.

Questa amministrazione ha la grave responsabilità di avere trasformato una opportunità, da valutare e indirizzare prima di tutto in base a precise regole di pianificazione urbanistica e nell’interesse della collettività, in un intervento subordinato agli interessi di un soggetto privato.

Il progetto del nuovo stadio proposto dal Parma Calcio 1913, se realizzato, andrà ad incidere in modo permanente sulla città, deturpando un’importante area urbana già arbitrariamente sottratta negli anni ’90 alla destinazione a verde pubblico e snaturando la sua destinazione residenziale, con pesanti riflessi sulla qualità della vita e la sicurezza urbana.

Un progetto imposto dall’alto, in totale assenza di dibattito e senza avere compiuto una valutazione obiettiva e trasparente delle possibili alternative allo stadio in pieno centro abitato, che tutelassero effettivamente il pubblico interesse.