Gli amministratori pubblici USA preoccupati per i soldi bruciati nel Parma Calcio, a differenza dei nostri “sbadati” politici locali.
Il principale quotidiano dell’Iowa, il Des Moines Register, riporta che Krause sta chiedendo più fondi pubblici alla città, alla contea e allo stato dell’Iowa per costruire lo stadio di calcio a Des Moines.
La notizia è che Krause sta cercando di colmare il divario tra il costo del nuovo stadio americano e i fondi pubblici già promessi, chiedendo i soldi al comune, alla contea e allo stato dell’Iowa.
A quanto pare l’assioma che la stampa e gli amministratori locali di Parma ci ripetono da anni come un mantra, che Krause è talmente ricco che può permettersi di bruciare centinaia di milioni senza battere ciglio, viene sconfessato dal principale organo di stampa dello stato dell’Iowa.
L’articolo riporta un’altra notizia rilevante. La vendita di Kum & Go e Solar Transport a Maverik è ancora in alto mare.
Degno di nota il fatto che l’autore dell’articolo tenga a evidenziare che il prezzo di vendita fatto circolare attraverso alcune fonti di stampa è frutto di congetture di esponenti di Krause Group e non il risultato di una valutazione compiuta da esperti di terze parti.
Il Des Moines Register conclude l’articolo riportando i risultati economici rovinosi del Parma Calcio, che si vanno ad aggiungere ai problemi “americani”.
Singolare che informazioni così chiare sulla preoccupante situazione economica del Parma Calcio 1913 possano essere lette dai cittadini di Parma soltanto su un giornale che si trova a oltre 7000 chilometri di distanza, nel profondo Midwest americano, dove Krause ha la sede principale dei propri affari. Istruttivo per farsi un’idea della differenza di libertà di stampa tra l’Italia e gli Stati Uniti.
Quello che emerge chiaramente è che in USA il Comune di Des Moines e gli altri enti pubblici, prima di ogni cosa, chiedono garanzie preventive specifiche e concrete sulla capacità di Krause di far fronte alla sua parte dell’investimento. Dall’altra parte dell’oceano, a Parma e Collecchio, i sindaci e le Giunte dei rispettivi Comuni continuano invece scientemente a ignorare i segnali provenienti da oltreoceano e dai bilanci non certo floridi del Parma Calcio 1913.
A Parma e Collecchio si spalancano porte e si assecondano le richieste e gli interessi di Krause e dei soci parmensi del club senza nemmeno porsi la questione di chiedere le dovute informazioni sulla reale capacità finanziaria del patron americano e sulla provenienza dei capitali impiegati nel Parma Calcio 1913 e per gli affari immobiliari a Parma e Collecchio.
E chissà se il sindaco Michele Guerra, come ha già fatto durante un recente incontro con i cittadini dei quartieri Lubiana e San Lazzaro, prenderà nuovamente le parti di Krause negando indispettito che possano esserci problemi e suggerendo azioni legali contro chi osa mettere in evidenza i preoccupanti risultati economici del Parma Calcio (€ 210 milioni di perdite in soli 2 anni e 4 mesi) e chiedere le dovute garanzie sulle effettive capacità finanziare dell’americano. Condotta del primo cittadino inappropriata e dal sapore di velata minaccia.
Se il sindaco Michele Guerra è in possesso di documenti in grado di attestare la solidità finanziaria di Krause, invece di irritarsi e attaccare pubblicamente i cittadini che gli rivolgono domande più che legittime, cosa aspetta a renderli pubblici?